GRAPPA
La grappa è solo Italiana
Per legge il nome grappa
è riservato al prodotto ottenuto direttamente dalla distillazione delle vinacce
dire Acquavite e dire Grappa non è lo stesso
La Grappa è prodotta distillando la vinaccia (buccia e vinaccioli dell’uva)
L’Acquavite (o Distillato) di Uva è ottenuto distillando l’uva intera fermentata
Al Polo Pasta & Pizza serviamo a bicchiere da 0,40 Cl
La storia della grappa
La grappa, in quanto acquavite, è stata concepita nell’ambito degli studi della Scuola Salernitana che, intorno all’anno Mille, codificò le regole della concentrazione dell’alcol attraverso la distillazione e ne prescrisse l’impiego per svariate patologie umane garantendo ai distillati un imperituro successo. Le vinacce, materia prima alcoligena povera (rispetto al vino, tanto per fare un esempio, contengono i due terzi di alcol in meno), ma molto diffusa, furono immediatamente prese in considerazione e, della loro acquavite, si parla già nel 1400. Le prime testimonianze dello studio sulla distillazione delle vinacce risalgono però al 1600 e sono dovute ai Gesuiti, tra i quali va ricordato il bresciano Francesco Terzi Lana. Fino agli inizi del XIX secolo non vi è però una distinzione tecnologica netta tra i distillati alcolici, poi l’Italia della grappa scelse una propria strada che portò alla creazione di una bevanda con caratteristiche uniche e irripetibili.
TIPI DI GRAPPA
Tanto per sfatare diverse “dicerie”, possiamo dire senza ombra di dubbio che il livello qualitativo della grappa dipende esclusivamente dalla bontà della vinaccia
Grappe Giovani solo affinate in vetro o in acciaio. Avranno come caratteristiche basilari una assoluta limpidezza cristallina, profumi di grande intensità e nettezza, gusti maschi, persistenti. Dovendone assaggiare più d'una si inizierà da quella di minor gradazione.
Grappe Invecchiate conservate in botti di legno. La permanenza in botti di legno per periodi più o meno lunghi ha modificato le caratteristiche organolettiche iniziali. Il colore sarà paglierino con intensità diverse a seconda del legno e del periodo di permanenza, o di ambedue i fattori. I profumi saranno più armoniosi ed eterei, il gusto subirà profonde trasformazioni assumendo toni pacati, di maggiore delicatezza. Dovendone assaggiare più d'una si inizierà da quella di minor gradazione e dal colore paglierino più chiaro. Se vi è specifica del legno si inizierà da quelle invecchiate in ciliegio per poi passare a quelle invecchiate in legni nobili.
Grappe Torbate le ultime nate, da una decina anni per precisa volontà di alcuni distillatori eccellenti, pensate per far entrare la grappa nell’olimpo dei distillati, al pari dei grandi cognac, whisky etc. Sono ottenute con un’affumicatura delle vinacce che conferisce al prodotto finale sentori aromatici molto importanti con note di tabacco, salmastro e iodio. Generalmente questo processo viene utilizzato per grappe invecchiate.
ACQUAVITE
I pionieri di questo distillato furono i Nonino con l'autorizzazione ministeriale alla sua produzione concessa con D.M.del 20 ottobre 1984.
Mentre il brandy si ottiene dalla distillazione del vino e la Grappa dalla distillazione delle vinacce, lo "spirito terzogenito" figlio del grappolo si ottiene da tutto il succo.
L'uva scelta per ottenere il distillato viene raccolta con un leggero anticipo, rispetto ai tempi della vendemmia tradizionale, per sfruttare meglio la carica aromatica e polifenolica degli acini.
La trasformazione dell'uva in mosto avviene con una normale vinificazione; dopo il diraspamento, gli acini vengono ammostati con una pressatura molto soffice.
E' molto importante per la qualità finale diraspare i grappoli, perché il raspo essendo legnoso non conferisce profumi al mosto, futuro prodotto ma solo note tanniche ed erbacee che certamente non aiutano a migliorare l'eleganza dell'acquavite.